21 dic 2016

Analisi del libro

Ambientato nell’Inghilterra della seconda metà dell’800, “Angeli e insetti di Antonia S. Byatt (Einaudi Tascabili, 1996,) è un libro diviso in due storie, apparentemente non collegate tra loro, che terminano con la liberazione dei protagonisti da situazioni difficili. Nel primo racconto, l’entomologo William Adamson, dopo un viaggio in Amazzonia viene ospitato dalla famiglia Alabaster. Gli abiti neri, gli arredi viola e rosa pallido, insieme agli accessori rossi e azzurri rendono questo perfettamente l’età vittoriana in cui è ambientata la vicenda, ripetendosi più volte insieme ai meravigliosi colori sgargianti e accesi delle farfalle, studiate come fossero esseri umani. Nella seconda storia invece, Lilias Papagay è protagonista di una serie di tetre sedute spiritiche, dove i pallidi visi e le cupe figure si alternano a celestiali figure candide dagli occhi d’oro, in  un mondo misterioso dove la natura è colorata di “colori inimmaginabile sulla terra”.


Nell'immagine, insieme alla copertina dell'edizione Einaudi, gli 8 colori più presenti nel libro.

18 dic 2016

Finale

Questo viaggio volge al termine, e mi sembra il caso di tirare le somme del percorso che abbiamo fatto fin qui. Siamo partiti con il definire il verde menta, colore assegnatomi e che pian piano, dopo una iniziale diffidenza, mi ha conquistato. Cercarlo nelle altre lingue è stato il logico passo successivo, in quanto non si può compiere un’analisi completa senza avere queste informazioni base, così come la ricerca dello stesso nei vari cataloghi e come viene tradotto in codici. 

La ricerca è continuata con le componenti scientifiche del colore, e si è rivelata più difficile del previsto, sia per via del colore stesso, essendo una particolare declinazione di verde, sia per via della mole di informazioni non facili da reperire, parlo nello special modo della chimica e della scienza. Ma sono state ricerche fondamentali per arrivare a poter anatomizzare il mio colore, step necessario per comprenderlo davvero a pieno. 

Dal lato più umanistico la ricerca ha toccato decine di ambiti diversi, passando per la sfera spirituale dell'uomo o per le caratteristiche italiane tradizioni popolari. Come ovvio che sia, in questa grande categoria non sarebbe potuta mancare la componente storica, nella ricerca del personaggio e del documento. Tutte poi quelle ricerche di contenuto, parlo in sostanza dell'abbecedario, della nuvola e del colore selvaggio, sono state la parte più impegnative di questo percorso, perchè il rischio di deviare e andare off topic era sempre dietro l'angolo

Nell'ambito artistico la ricerca ha portato a risultati davvero sorprendenti e di interesse non di poco conto. Per prima la musica, che è stata capace di portarci in altre parti del globo, così come il design e l'architettura, che ci hanno catapultato rispettivamente negli Stati Uniti e in Belgio, in due periodi totalmente diversi. Digressione temporale che è stata fondamentale nella ricerca delle arti pittoriche, dove siamo tornati indietro di quasi 150 anni, e non sono pochi.

Contemporanee invece la ricerca sulla moda, sulla pubblicità e l'emblema, dove avvenimenti degli anni 2000 sono stati i principali protagonisti. Persino per  la ricerca del brevetto.

Non per minore importanza, anzi, sono stati quelli che hanno rievocato emozioni forti, per via di avvenimenti legati a questi, sono state le ricerche in merito al cinema, cucina e fumetti. Il cinema e i film in generale sono la mia passione, e la scena di Trainspotting che ho riportato nell'articolo mi ha fatto riaffiorare non poche emozioni, così come per i fumetti. Per la parte culinaria, e con questo voglio concludere, beh... a chi non piace mangiare?

Un colore selvaggio

"non basta identificare con precisione ogni animale, ogni pianta, corpo celeste [...] bisogna sapere quale parte è loro attribuita da ciascuna cultura all'interno di un sistema di significati" 

Questa è la forte argomentazione che lega sostanzialmente il pensiero di Strauss all'interno de Il pensiero selvaggio. Nell'ottica di questa visione, la ricerca del colore selvaggio come totem individuale non può che avvenire all'interno della sfera religiosa, o in maniera più generale quella metempirica.

Si chiamano Wodaabe, sono prettamente nobili e si muovono all'interno della steppa Sahel, in Nigeria. Sono chiamati bororo dalle tribù vicine, termine che significa "pastori in stracci", anche se hanno una vera e propria ossessivo per gli abiti da cerimonia e per i cosmetici, in generale per la bellezza e il trucco. Contrariamente a ciò che succede nella società moderna, all'interno dei wodaabe, il trucco non è applicato per correggere imperfezioni, ma bensì per esaltare la bellezza ereditaria. Per realizzare ciò, sono soliti preparare un cosmetico color verde da applicare sul volto, realizzato utilizzando la pelle secca dei camaleonti. La credenza è che, come il camaleonte cambia colore, questo trucco possa trasformare il viso dell'uomo che lo applica, accentuandone la bellezza naturale, diritto ancestrale donatogli alla nascita.



Tipico trucco Wodaabe applicato con pigmento verde 

14 dic 2016

Nell'architettura



Mattoni alternati per realizzare un pattern semplice danno vita a questa scuola realizzata da Areal Architecture in Belgio. L'edificio è formato da grosso corpo centrale, con aperture laterali per le finestre , uno sbalzo volumetrico al piano terra che funge anche come balconata e spazio di condivisione per il piano superiore. Dalla pianta si può vedere come l'intera scuola viene edificata in un lotto angolare, circondato da pochi edifici. Gli interni invece sono molto razionali, riprendono alcune cromature verdi negli arredi, interamente realizzati in legno. Potete dare un occhiata qui per avere altre informazioni sul progetto.



Per continuare la ricerca d'architettura sul mio colore in oggetto, ho dato un'occhiata ad un magazine online che seguo spesso: "Architectural Digest", trovando un interessantissimo articolo di un bar francese che utilizza proprio la mia tonalità di verde per l'arredo interno, vi consiglio di dargli un occhiata qui! ;)